THERE IS SOMETHING IN THE UNIVERSE |
TRACKLIST : | ||
1.
prologue 2. the plio-scene is away 3. weird voices inside my head 4. please, destroy the piano 5. he will be killed tomorrow 6. in a complete solitune 7. you are no one, like everyone 8. dragged down into the bottomless hole 9. they can't get inside of you 10. the house is surrounded 11. interlude double 12. i know his crimes 13. do you remember that ? 14. of course, i'm guilty 15. there is something in the universe |
1'30 |
|
51'06 |
this
album was written and produced in 2002, 2003 and 2005 - it was released in 2006
on DisastersByChoice
OCTOPUS Esplorando
in lungo e in largo tutte le potenzialità espressive della commistione
tra strumenti acustici e strambi trattamenti elettronici, in questi anni,
Laurent, è riuscito a cesellare una delle formule più interessanti
e attraenti in un ambito così affollato e in crisi di sovrapproduzione.
Attraversando con cautela e attenzione i suoi tratteggi sonori, si può
percepire un qualcosa di tradizionale ma al contempo estraneo, una mistura
di sensazioni differenti, piccoli rintocchi gentili, un soffio di freddo
vento glaciale, caldi ritmi danzanti. Concentrandosi
sul disco in questione, c’è una prima cosa da sottolineare:
è pubblicato da un’etichetta italiana, romana, per la precisione.
La Disasters By Choice. Uno dei fondatori della label, Salvo Pinzone,
si è interessato da sempre alla musica di Melodium, pubblicando
diversi dischi anche in passato, supportando il musicista in fase di mixaggio.
L’etichetta rappresenta una realtà di grande valore artistico
nel panorama italiano, dimostrando come l’ambiente indie , nel nostro
paese, sia più vitale di quanto si pensi in genere. Le
quindici tracce qui proposte contribuiscono nel creare un’atmosfera
pacata e sognante, attraverso l’uso moderato e gustoso di manipolazioni
elettroniche, un utilizzo mai eccessivo né disturbante, solo un
elemento per rendere più intenso l’apporto dato da tutti
gli strumenti usati: la chitarra acustica, quella elettrica, qualche nota
di banjo, varie percussioni elettroniche e non. Soave motivetto primaverile in "Weird Voices Inside My Head", decorato da un beat claudicante, reso lucente da una nota di chitarra che scappa veloce, lasciando dietro di sé una scia piena di colori vivaci. Scoppiettio intermittente nella stupenda "Please, Destroy The Piano". Un synth balzella come una pallina di gomma, scomposizioni synth-etiche sfasciano e ricuciono, implosioni elettroniche sconquassano tutto. Un gioiellino guarnito da una patina rigogliosa. Coppia di episodi ombrosi: rimbalzi di chitarra nella oscura "He Will Be Killed Tomorrow", desolazione e ossessioni in "In A Complete Solitune". Appare
la voce con un fare estasiato, attorniata da una musica inusuale e cullante
("You Are No One, Like Everyone"), singulti si fanno largo proliferando
con velocità inimmaginabile in "Dragged Down Into The Bottomless
Hole". Alto
tasso di creatività nel finale, attraverso la sequenza di tre gemme
a nome "I Know Is Crimes", "Do You Remember That?"
e "Of Course, I'm Guilty". La prima effigia un ritmo schiamazzante,
con ancora la voce a supporto, la seconda sfiora il limite della musica
concreta, ibridando campionamenti e composizione tradizionale, la terza
è un’amabile canzonetta scomposta. "C’è
qualcosa nell’universo", recita il titolo. Ad oggi, l’unica
stella meritevole d’aver luce propria è questa opera, silenziosamente
attraente e velocissima, vagante nello spazio immenso. |